You, the person of the year (2006)

Il 25 dicembre del 2006 il TIME dedicò la famosa copertina “the person of the year” al mondo digitale, sdoganando a livello mondiale un fenomeno che stava raggiungendo in quegli anni il suo apice: il contenuto prodotto dagli utenti, l’UGC (User Generated Content). 

La copertina era la riproduzione di un Mac, con il monitor disegnato simile a Youtube e uno specchio in sostituzione del contenuto con la scritta YOU, seguita da un punto.  Sotto, la conferma del messaggio: 

“Yes, you. You control the Information Age. Welcome to your world”. 

Sì, sei tu. Sei tu che utilizzi i mezzi digitali, sei tu che gestisci i tuoi contenuti, sei tu quest’anno la persona dell’anno. 

Tu hai il controllo delle informazioni e da oggi questo sarà il tuo mondo.

Stava cambiando il mondo della comunicazione digitale e il modo di relazionarsi con i mezzi digitali, con gli “internauti”, i navigatori, gli users, o più semplicemente come chiameremo lungo tutto questo capitolo, gli utenti o consumatori.

Dal 2007 al 2014, in soli sette anni i cambiamenti sul mercato del planning sono stati totali, le crescite dei colossi internazionali della comunicazione come Google, Facebook, Twitter ed Apple con le loro relative innovazioni hanno cambiato - e stanno cambiando - le regole della pianificazione pubblicitaria digitale.  

A livello mondiale, sviluppano un’innovazione non banale per il mercato dei media: la standardizzazione dei processi e dei metodi. 

Grazie a questo i metodi e i processi per sviluppare le strategie digitali nella pianificazione sono radicalmente cambiati e con esso le regole di planning, di buying, di reporting e di post analisys. 

A oggi, si devono a loro le principali evoluzioni in termini di concetti: l’acquisto della pubblicità digitale, le nuove soglie di copertura, il livello di targetizzazione, lo sviluppo del real time budding, il programmatic buying advertising, il retargeting, il social sentiment e il social content sono termini conosciuti a livello globale, con il vantaggio di averli resi unici sia in termini di piattaforme che di modalità di utilizzo.

Da quel Dicembre 2006, il consumatore è stato spostato al centro delle attenzioni degli advertiser, è diventato il punto di ingresso delle strategia di marca, di posizionamento e di comunicazione.  

Sul digitale prima e su tutti gli altri mezzi immediatamente dopo. 

Il digitale ha permesso al consumatore di fornire un giudizio sulla campagna con semplici strumenti immediati quali il click, il like, il post, il retweet, il commento. E su queste variabili ha riorganizzato il suo stesso essere e la sua costante crescita, sia in termini di utilizzo che di investimenti pubblicitari.

Se alla sua nascita il web utilizzava un livello di comunicazione 1.0, cioè one way, l’aver dato il potere al consumatore di relazionarsi con le piattaforme in modalità two way, 2.0, ha cambiato il modo di sviluppare contenuti, siti e relazioni e modificato integralmente i metodi di pianificazione pubblicitaria.

NdR: estratto dal libro " La strategia in pubblicità, Manuale di tecnica multimediale: dai media classici al digitale, anno 2014, di Marco Lombardi. Appendice 2. La pianificazione dei mezzi digitali di Andrea Da Venezia






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